Nettezza Umana - Allostremo
Non vogliono ingannare nessuno i Nettezza Umana, e lo dimostrano chiaramente fin dalla prima canzone di questo album del 2001. Follia ci accoglie con un tuono minaccioso di basso, poi due chitarre e batteria preparano la strada alla rabbiosa voce di Pollo. Hardcore che punta su velocità, rabbia e nichilismo nei testi: i messaggi di questo primo brano sono «La tua vita è stupida e in preda alla follia», e ancora «La follia ti deprime, ma la gioia ti uccide».
Chiariti subito intenzioni e metodi, il disco prosegue con Soffocamento Interiore, chitarra funky e distorsioni fanno pensare ai Rage Against The Machine, ma presto si capisce che, se sono i RATM, devono essere appena usciti da una seduta di elettroshock.
In Odio Pieno la marea rabbiosa monta poco alla volta, con un crescendo di velocità e toni, ma rapidamente sbotta in un significativo «Non mi fermo più», mentre gli strumenti corrono come cavalli al galoppo.
La velocità di esecuzione è un’elemento fondamentale in tutto l’album, ascoltare l’attacco fulmineo di Immune per rendersene conto: quando la batteria rallenta si viaggia ancora sui 140 bpm, ma in confronto a poco prima sembra di fare una passeggiata. Gli assoli finali fanno scivolare quasi inavvertitamente in Pioggia Di Certezze, che si distingue per il refrain cantato, anzi “gridato” in coro. Bivio sembra puntare su un sound più metal, mentre il cantato (voce più cori più urla) comincia a essere ripetitivo rispetto agli episodi precedenti. Forse se ne rendono conto anche i Nettezza Umana, perché Moralista e La Resa Dei Conti sono sicuramente più punk.
Guardavanti e FalsoReale chiudono il disco. L’ultimo brano è anche il più lungo, supera il muro dei quattro minuti, il che gli fa bene perché permette alla canzone di esprimersi in pieno, con un minuto finale che potrebbe riassumere bene tutto l’album.
Il merito musicale dei Nettezza Umana sta nel non puntare alla cieca sul semplice impatto di energia e velocità. Ci si affida a una buona tecnica di tutti i componenti, che non basta a far brillare il disco per originalità e innovazione, ma che gli dona un’invidiabile coesione, senza punti deboli e cadute di stile. Coesione data soprattutto dai testi, che rendono l’album quasi un concept. Il tema è riassunto dal retro di copertina, in cui i titoli delle canzoni formano la storia di un personaggio attanagliato da falsità, conformismi e società omologante. Lyrics, suoni e tutti gli altri aspetti di questo disco rappresentano allora una reazione quasi naturale allo stato di cose, nella convinzione che la sofferenza sia in ogni caso preferibile all’inazione e all’accettazione passiva di una meschina sopravvivenza di comodo.
«Esistenza di ghiaccio», «Vita sprecata in un’esistenza comune», «Prodotto malriuscito di un ordine imperfetto», «Voglio pugnalare l’esistenza dei ricordi più felici» sono alcune delle espressioni più riuscite e più rappresentative dell’attitudine esistenziale dei Nettezza Umana. Vita, Esistenza, Sofferenza… Ma in Moralista e Guardavanti l’attenzione si sposta da “Io e l’Universo”, concentrandosi sugli individui, sui Rompicoglioni e sui Bastardi che ci guastano la vita.
C’è spazio anche per l’amore o, meglio, per il rapporto uomo-donna, che raramente assume connotazioni positive: in Bivio si affronta il tema dell’aborto e in FalsoReale l’inganno e la delusione seguiti all’illusione che si potessero condividere vita e sentimenti.
Allostremo è finora l’unica proposta su disco dei Nettezza Umana (oltre a un demo precedente di stile demenziale), che del resto fanno dell’attività live la loro vera forma di espressione. Da apprezzare l’intelligenza con cui hanno sfruttato l’occasione del primo vero album, cercando di presentare qualcosa che sfruttasse appieno il prodotto cd. Hanno recentemente cambiato buona parte della formazione, rinunciando a una chitarra, e li aspettiamo con nuovi lavori e nuovi concerti, ma questo disco potrà continuare a fare bella mostra di sé come esempio di una produzione piccola e indipendente, ma di buona qualità.
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