Marco Connelli - Ultimo Desiderio
Ascoltando questo disco si ha l’impressione di compiere un viaggio onanisticamente solitario nella propria testa.
Attraversare tunnel umidi e freddi accompagnati dai bagliori di mille occhi che ti scrutano nel buio.
Aperti/chiusi al ritmo di suoni elettronici che come un frattale si compongono e si ripetono e si dilatano creando nuove geometrie.
Una danza cadenzata che si trasforma in ritmo, odore e movimento.
Reminiscenze indiane, tribali, aliene: il musicista con i suoi strumenti, come uno stregone seguace di Autechre, dosa dub, ambient, electro, techno raggiungendo un risultato suggestivo e ben fatto.
Di certo non un cd rivoluzionario, ma una colonna sonora perfetta per un Fantasia malato.
Commenta