Cinema Recensione Cinematografica

Gothika

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Gothika

Chi stabilisce il confine tra la normalità e la follia? In questo film sono i dottori Pete Graham (Robert Downey Jr.), Douglas Grey (Charles Dutton), il direttore dell’ospedale psichiatrico di Woodward e Miranda (Halle Berry), moglie di Douglas. Insieme cercano di recuperare quelle persone che la scienza non considera più normali, i pazzi, esseri umani confinati in un limbo di gabbie, sbarre, psicofarmaci e serrature.
Tra questi malati, o presunti tali, e il mondo reale, c’è la lastra di vetro di una porta di sicurezza, un confine simbolico, molto sottile anche se supersicuro, così come è sottile la spiegazione che il dottor Douglas dà della pazzia… È il vedersi in uno specchio che rimanda la propria immagine distorta e in cui il dottore, per sostituire questa immagine deformata della realtà, deve giocare il ruolo dello specchio.
La dottoressa Miranda, una brillante, bella e razionale psicologa, cercando di far tesoro dei consigli del marito, cerca di recuperare Chloe (Penelope Cruz), una paziente problematica, a tratti aggressiva.
Tutto questo fino alla classica notte di tempesta… Quando la pioggia scende copiosa e sembra quasi finta… Quando gli sceriffi della contea bloccano la strada e deviano l’unica macchina in circolazione sulla strada secondaria, quella dove bisogna attraversare il tipico ponte coperto americano… Quando alla fine del ponte c’è il fantasma di una ragazzina scomparsa… Quando la dottoressa Miranda si risveglia dietro quella lastra di vetro e si accorge che il confine tra normalità e follia è davvero sottile, perché adesso è lei che viene considerata malata, ed è anche accusata dell’omicidio del marito e le vengono somministrati psicofarmaci e sedativi che ne minano la lucidità mentale. Come le dirà Chloe… «Adesso sei dei nostri… Adesso sei pazza… E più proverai a dire che non lo sei, più ti crederanno tale e sai perché? Perché sei pazza…». Nessuno è disposto a credere a quello che dici, se un dottore ha scritto sulla tua cartella clinica che sei malato di mente.
Di chi può fidarsi Miranda? I dottori… Questi specchi che si frappongono tra lei e la realtà… Vogliono veramente aiutarla o farla impazzire del tutto?
Nonostante riesca ad alzare le colonne di un ottimo dramma psicologico, quello della dottoressa che viene creduta malata, e l’ambientazione, cupa e… Gotica, sia stilisticamente resa al meglio, il film perde in originalità, ti aspetti il colpo di scena che non arriva e tutta la trama fila più o meno sul binario dello scontato, con esagerazioni poco credibili. Tutte le trovate sembrano buttate nella sceneggiatura a casaccio… Sembra che chi l’ha scritto abbia voluto fare una consa con gli elementi peggiori che si possono trovare nella nostra società malata… Mmm, sì, gli snuff movies! Mettiamo anche quelli! La storia di fantasmi tirata in piedi è la cosa più ridicola del film, visto che lo spirito vendicativo che prende per mano il protagonista e lo conduce verso l’allucinante verità si era già visto ne Le verità nascoste. Poca la suspense, inesistente anzi… Gothika punta molto sugli effetti speciali tanto per farti fare un paio di salti sulla sedia a tradimento, ma non ci avviciniamo nemmeno lontanamente a The Ring.
E poi… La scena finale, qual è il suo scopo all’interno del film? Perché sono stati sprecati metri di pellicola per girarla? Non ha alcuna utilità, se non quella di farti ripensare a Il sesto senso, che batte Gothika dieci a zero e che per ora è ancora il thriller/horror meglio riuscito.
Stroncato troppo? Forse sì, ma quando leggo che la regia è di Mathieu Kassovitz… Allora mi aspetto qualcosa di più. Non credo che otto anni fa abbia girato una pellicola-mito come L’odio solo per ritagliarsi un posto a Hollywood a fare film di genere come questo.
Kassovitz, scappa da Los Angeles! E torna a essere l’autore dei tuoi film!

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Roberto Badioni

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