Deiv & Them - Deiv & Them
A Cremona non ci sarà una vera propria “scena”, anzi, è vero che anche chi suona, in linea di massima, tende a farsi gli affari suoi, però è innegabile che proposte di qualità siano presenti, e anche abbastanza numerose.
Per esempio, di un esordio come questo, omonimo, di Deiv & Them, non si può che scrivere bene. Certo, ascoltandolo si percepisce chiaramente il debito verso Dave Matthews Band e affini (io a tratti sento anche l’eco di Jack Johnson, tanto per fare un altro nome), ma le canzoni sono belle, e non c’è motivo di non giudicarle tali solo perché tutt’altro che sperimentali o contaminate. Venti minuti di folk rock elettroacustico, sanguigno e appassionato, senza una nota che non sia suonata. Certi brani hanno il merito di farci dimenticare completamente la brughiera cremonese, come nell’energica apertura di Too Late, o in Tight Shoes, con il suono simil-Hammond in evidenza; in altri momenti accade tutto il contrario, come nelle tristi This Rain e tuohtiW, collocate in alternanza. Soprattutto quest’ultima ha in sé il mood umido e l’angoscia sottile del novembre cittadino, e il finale pestato è fintamente consolatorio, perché l’acqua che scorre attraversa anche l’ultimo secondo della canzone. Emoziona la voce raddoppiata di Trees, stile Elliott Smith. La chiusura con The Healer Of Men sembra guardare più vicino, al folk britannico di atmosfera medievaleggiante, un po’ alla Led Zeppelin III.
Lascio una riga a parte per le lyrics: stando ai miei scaffali, questo disco può vantare i migliori testi in inglese di una produzione locale degli ultimi anni. Migliori per contenuti e complessità, ma anche per forma e pronuncia (quello di Tight Shoes è proprio divertente).
Davide Carrettin (voce, chitarra, testi), Francesco Zanetti (basso) e Antonio Bonfatti (batteria) suonano insieme da almeno cinque anni (che, a vent’anni, è come dire da una vita): già a metà decennio coverizzavano classici dell’hard rock col coltello tra i denti. Per il progetto Deiv & Them, l’unico nuovo innesto in formazione è stato quello di Alessandro Vivona alle tastiere e chitarra. È quindi un peccato sapere che, mentre scrivo, la formazione è già disgregata: rimane Deiv, al momento solista, e non si sa chi saranno (se ci saranno) gli altri… Them. Questo bel cd, puntualmente registrato da BeatBazar, immortala comunque una fase creativa di giovani e capaci musicisti, ed è una cosa bella in più uscita dalla città delle nebbie.
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