A Chance To Be Romantic - Rimane Solo La Luna
A Chance To Be Romantic è il nome del progetto solista del cremonese Dario Dordoni. Rimane Solo La Luna, registrato nella sua quasi totalità all’Hate Studio di Rosà, è una sorta di concept album di pop acustico, cantato in italiano, con il quale Dario – voce, chitarra, pianoforte, tastiere – esprime, attraverso varie fasi, la “rielaborazione del lutto” in seguito alla fine di un amore. Lo statuto di concept album è confermato da almeno due fattori. In primis, alcune delle tracce di cui il cd si compone sono decisamente brevi. Penso, per esempio, alla doppia apertura di Prologo e Un Nuovo Giorno: più che canzoni, rapidi passaggi che servono a introdurre o contestualizzare i brani veri e propri. Nel caso specifico, subito dopo viene la title track, Rimane Solo La Luna, nella quale le sonorità si fanno elettriche, quasi un unicum nell’album. In questo senso, il fatto che il disco consti di dieci tracce e duri mezz’ora non deve trarre in inganno: l’alternanza del ritmo con cui la storia procede è frutto di una ricercata discontinuità da parte dell’autore. In un cd che già musicalmente è superprodotto, anche rispetto agli standard di genere (al lavoro collaborano diversi musicisti, di volta in volta impegnati ai cori, all’acustica solista, ai violini), Dario non trascura nemmeno il versante dei testi: non può passare inosservata la citazione catulliana che ispira la quarta traccia, T’Odio E T’Amo, che si apre sui versi forse più efficaci dell’intero cd: «Muoio / In questo letto di ricordi non ci sei, per questo son contento». Il rumore del mare incornicia Sospiri Di Primavera, altro stacco, solo strumentale, ad anticipare l’episodio più leggero dell’album, Riflessi D’Autunno. Interessante, questo ribaltamento in posizione centrale: un brano primaverile, ma malinconico, seguito da un pezzo autunnale, ma solare e positivo, sia nella melodia, sia nelle parole. Nemmeno un minuto di Un Altro Me, che è invece rassegnazione pura allo stato delle cose, sfuma nel doloroso violino di Hai Bisogno Di Un Sogno Qualunque, che completa la presa di coscienza della voce narrante: «Un uomo qualunque è colui che ti prenderà». A questo punto, un inatteso elemento metalinguistico e molto cinematografico: come se non fossimo noi ad ascoltare il disco, ma fosse il protagonista a farcelo sentire, la nona traccia, Epilogo, comincia con frammenti disturbati delle canzoni che abbiamo ascoltato in precedenza, mentre l’inconfondibile rumore di un nastro magnetico in avanzamento veloce ci fa saltare attraverso un paio di momenti salienti della storia. È un triste pianoforte a dirigerci verso la fine del disco: lunghi minuti di silenzio, di nuovo il tema pianistico che ritorna, quattro versi parlati. Infine, un reprise, altro fattore molto concept: a Rimane Solo La Luna (Versione Acustica) è assegnato il compito di calare il sipario su un finale che, realisticamente, lascia la porta aperta a una nuova storia, una nuova avventura, un nuovo amore: «Ora posso stare bene, tu sei già con me».
L’album, pur saldamente ancorato alle caratteristiche proprie del genere musicale di riferimento, si fa apprezzare per la confezione musicale senz’altro attenta e ragionata. Per i miei gusti, la produzione di certi passaggi è decisamente sovraccarica, ad accrescere, a volte in modo eccessivo, il clima enfatico della situazione sentimentale descritta nell’album: smussare in modo più minimale determinati picchi del cd, a mio parere, non avrebbe guastato. Detto questo, ce ne fossero, di musicisti così votati alla causa: la cura e la passione messe in questo disco sono così chiaramente percepibili che non vale nemmeno la pena di soffermarcisi troppo a parole. Basta ascoltare!
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