Giovanni Allevi – Live @ Arena Giardino, 12/09/2007
La sera del 12 settembre, su un palco, ho visto uno spirito puro.
Giovanni Allevi ha fatto tappa a Cremona con il suo Joy Tour; il suo solo apparire in scena ha provocato uno zampillo improvviso di lacrime e sorrisi sul mio viso. Sono però sicura di non essere stata l’unica.
Anticipava ogni suo brano con una semplice e breve spiegazione. Sottovoce.
Ciò che gli usciva dalle dita era pura poesia. Ero incantata nel vederlo curvo sui tasti del pianoforte, quasi fosse un’appendice dello strumento stesso. Muoveva le dita veloce e contento, e dalla sua musica uscivano immagini, pensieri, suoni ed emozioni che ti trascinavano dentro le corde.
Avevo paura di chiudere gli occhi per ascoltare con più trasporto: non sarei riuscita a contenere tutta l’energia che trasmetteva.
Un cespuglio di riccioli neri in testa, occhiali rossi, felpa, jeans, Converse ai piedi e… Arte. Allevi è spontaneamente un artista, nella visione migliore che ognuno di noi ne può avere. Il nome del suo tour non poteva essere più azzeccato. Saltellante sul palco, scambiava battute con il pubblico. L’umiltà e la consapevolezza del suo genio con i quali si è esibito all’Arena Giardino hanno fatto sì che lo si applaudisse per quello che è, non solo per quello che fa. La sua musica, come lui stesso racconta, è fatta di momenti anche banali della sua vita: il pensare, l’osservare ciò che ci circonda. Il fatto di essere riuscito a uscire vivo da un attacco di panico, avuto sotto casa per un troppo intenso stato emotivo, ha fatto nascere le sue ultime composizioni. «Ho fatto della mia fragilità la mia forza», ha detto, e noi ne siamo stati i fortunati testimoni.
Grazie.
Fotografia di Danilo Codazzi