Asso di picche
Prima cosa: non si va all’Old Tower. Si va giù all’Old Tower. Sì, perché la viuzza ciottolata in cui si trova l’Old Tower è parecchio obliqua. E andandoci si scende sotto il livello del Duomo, se non del mare. Sulla cartina geografica l’Old Tower è in una zona di depressione, indicata col verde ancora più verde della pianura. Come l’Olanda, o Venezia. I più smaliziati, per proporre di andarsene dall’Old Tower, possono addirittura dire una cosa del tipo: «Oh, andiamo su?». Più o meno come Dante e Virgilio che chiudono la loro visita all’Inferno ed escono «a riveder le stelle».
Ma all’interno dell’Old Tower, che già si trova in profondità, si può ulteriormente scendere negli abissi delle viscere dei meandri delle segrete del castello. Infatti, se la Sala Principale Sociale è piena di gente, c’è una scomoda scala a chiocciola che porta nella Zona Dungeon, nella quale ci si può permettere di fare anche più casino, ogni tanto partono i cori da stadio ecc. A dir la verità c’è anche un’ulteriore saletta, il Limbo, situata lateralmente rispetto alla Sala Principale Sociale, e più profonda solo di qualche gradino. In genere si trovano lì le compagnie di persone non battezzate.
La questione fondamentale è capire perché, di sabato sera, ti ritrovi ancora all’Old Tower a venti e passa anni. Questo accogliente pub è infatti il luogo di ritrovo principale per numerosissime compagnie di bambini e bambine festanti, che si riversano tutte lì, creando una sorta di massa amorfa e rumorosa. Sei un universitario blando e le sere infrasettimanali esci per andare alle rassegne cinematografiche e agli eventi culturali? Se vuoi un posticino per fare due chiacchiere post-film e bere una birretta intimista, l’Old Tower va bene. Hai tredici anni, fai la terza media e sei preso male perché nella tua classe c’è già chi ha quattordici anni e quindi il motorino? Se cerchi un posto, tranquillamente raggiungibile in bicicletta, dove passare tutti i tuoi sabati sera, l’Old Tower va bene. Ma se le due categorie si incrociano, che tu sia leone o gazzella, sei comunque fottuto.
Uno dei punti di forza è, secondo me, l’efficace strategia di fidelizzazione del cliente: i ragazzi che ti danno da bere sono simpatici, diventano praticamente degli amici porzione singola nel momento in cui ti trovi nel locale. C’è la dama birraia (scacchiera con bicchierini di birra al posto delle pedine, le regole sono quelle della dama, solo che, ogni volta che mangi… Bevi), e anche se mai ci hai giocato e mai ci giocherai, è sempre bello dare di gomito a un amico e dirgli: «Oh, qualche volta facciamo la dama birraia, eh?», e l’altro: «Sì, sì, bella lì!», e poi non la fai mai. C’è il calendario The Rolling Stones. Ci sono i divanetti, i tavolini, gli sgabellini, ma anche i tavoloni hardcore tipo: «Oh, stasera ci sediamo e ci devono portare via in barella», e gli sgabelli alti sette metri per stare al banco. Fondamentale, in quest’ultimo caso, dare l’impressione di stare comodo, mentre la schiena e il culo stanno facendo fagotto e se ne stanno andando insultando te e la tua mania di grandezza.
Birre: inutile farti dare una lista ogni volta, alla fine prenderai una Paulaner o una Franziskaner. Devi solo scegliere: «Con o senza limone?».
Panini: inutile farti dare una lista ogni volta, alla fine, su consiglio di un amico, prenderai Il Panino della Leggenda, cioè un cheeseburger con aggiunta di cipolle e salsa messicana. Fondamentale, in caso lo si voglia mangiare, controllare di non avere la morosa.
Dinamiche sociali a controprova della Legge di Murphy: se devi beccare un tuo amico e sai che molto probabilmente lui è all’Old Tower, non lo beccherai; se invece pensi anche solo per un istante a qualcuno che non vorresti incontrare, lo incontrerai.
Territori extraoldtoweriani per pionieri: che faccia freddo o caldo, la viuzza lì fuori è sempre piena di gente che ciarla, ciarla, ciarla. Me compreso. Non sono mai riuscito a spiegarmi l’assenza di rappresaglia armata da parte delle famiglie che abitano nella viuzza. Alle 02:47 della notte tra ogni sabato e ogni domenica, il verbo “dormire” è per costoro un anelito irraggiungibile. Eppure, se sparassero dai balconi, ci ammazzerebbero tutti. Sono tanto buoni.
Denominazioni alternative: chi si vuole mostrare “uno di casa”, ti può proporre: «Andiamo giù alla Vecchia Torre?».
Link: è facile che la serata cremonese sia così pregna di offerte stimolanti da invogliarti a lasciare l’Old Tower per andare su ai Templari (trentaquattro metri di distanza in linea d’aria, non fai nemmeno in tempo a dire «Crostata di mirtilli»). Se ti ritrovi a infilare questa doppietta tutti i weekend, dovresti cominciare a preoccuparti.
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