Summer Jamboree #7, Senigallia (AN), 20-26/08/2006
25 agosto, il gran giorno del Summer Jamboree. Ritrovo per la partenza fissato alle ore 18:00 in via Platina. Ore 15:48, il mio telefonino riceve un sms.
«OooOoooh! Hai letto il messaggio di via Platina? Siate puntuali, che abbiamo i tempi stretti! Igga!». Bastano poche parole per capire che Viciousburger si presenterà in forma strepitosa all’evento più rockeggiante della penisola. Al meeting point spacco il minuto: chiaramente sono il primo, Ranca mi raggiunge poco dopo, mentre con un quarto d’ora abbondante di ritardo spunta zigzagando il Kangoo giallo di Vicious, in compagnia di Jusbiland. Passiamo da casa di Stella, che ci aspetta a Fidenza, per recuperare il suo enorme bagaglio e alcuni viveri gentilmente forniti dalla sua adorabile mammina: focaccia con crudo, grana e una suprema torta al cioccolato. Pronti, via, si parte, appena imboccata l’autostrada a Castelvetro è già il momento delle violente imprecazioni di Viciousburger, che si è dimenticato non solo di annotare il numero di telefono del campeggio dove ha prenotato, ma si è scordato pure il suo nome. Chiamo quindi Ianpaice, che è già a Senigallia in nostra attesa: faticosamente riusciamo a risalire al luogo che ci ospiterà. Nel frattempo recuperiamo Stella e ci dirigiamo verso Parma, dove Jonny ci aspetta per completare la formazione ufficiale dei partecipanti cremonapalloziani. Raggiunto il Saggio del gruppo, ci suddividiamo sulle due macchine: Viciousburger fa subito l’ingordo e si accaparra le due donnine, mentre io e Ranca saliamo a bordo della Clio di Jonny. Al gran completo, partiamo finalmente per Senigallia. Non c’è molto traffico, in compenso c’è tantissima idiozia: a ogni sorpasso tra le nostre macchine, si manifestano gestacci e grezzate. L’affronto finale è di Ranca, che mostra le chiappe. Scommetto quindi sulla follia di Jusbiland, e ci azzecco in pieno: al sorpasso successivo, eccola che si alza la maglietta e ci mostra il reggiseno come da pronostico. Senza intoppi, proseguiamo spediti, e alle 22:00 circa giungiamo a Senigallia.
La cittadina marchigiana è stracolma di gente e c’è molto traffico. In poco tempo riusciamo comunque a raggiungere il nostro camping, dove ci aspetta il gestore Nello, un vecchio lupo di mare un po’ logorroico sulla sessantina, che ci mostra la nostra piazzola. Iniziamo a prepararci per montare le tende, quando Jusbiland sentenzia: «Beh dai, qua mi sembra che si stia tranquilli». Dopo un minuto esatto, a quindici metri dalle nostre teste, passa un ETR 500 a una velocità supersonica: siamo praticamente attaccati a una linea ferroviaria trafficatissima. Ridiamo come dei cretini per mezz’ora (durante la quale passano almeno altri dieci treni), dopodiché iniziamo a montare le tende. Vicious è furioso e in cinque minuti netti tira in piedi quella da due posti, mentre il team composto da Ranca, Jonny, Jusbiland e il sottoscritto impiega circa mezz’ora per montare la tenda da quattro. Stella si cambia per tre volte, Jusbiland sfoggia la sua strepitosa gonna a vita alta con pois neri su sfondo bianco, Viciousburger si mette il cappello da uomo d’affari giusto per far capire che è il capo della banda: siamo veramente pronti per buttarci nella mischia del Summer Jamboree. Mentre ci avviamo verso il centro della città, riusciamo a incontrarci con Ianpaice, che si aggrega alla truppa.
Il nostro giovane Cicerone ci avverte che la folla si sta a mano a mano spostando verso il Mamamia, una discoteca situata poco fuori dal paese, dove avrà luogo il Burlesque Show, uno spettacolo di strip ovviamente in chiave anni ’50. Con grande anticipo ci rechiamo sul posto: il locale non è ancora affollato, ma sono già presenti svariati soggetti decisamente particolari. Giusto il tempo di fare un sopralluogo all’esterno, di bere un cocktail e di dare un’occhiata a un paio di bancarelle e il Mamamia si popola di personaggi di un’altra epoca, catapultati nel nostro tempo per sfoggiare ciuffi perfettamente disciplinati da ettolitri di brillantina, camicie hawaiane, pantaloni a vita alta e cinture in pelle con gigantesche borchie. Tra le donnine, invece, imperversano pois, fiori nei capelli, salopette, tinte rosso fuoco e occhiali dalle forme più improbabili. Noto anche la foltissima presenza di biker, mi colpiscono soprattutto molte ragazze ipertatuate dall’aspetto inquietante. Nella pista centrale un dj di fama mondiale propone pezzi rockabilly sempre più movimentati, numerose coppie di ballerini, inizialmente assiepate ai lati, iniziano così a ballare con velocità, tecnica e precisione impressionanti. Nel frattempo gli interni del locale sono sempre più gremiti, in attesa del burlesque.
Sul palco posizionato dalla parte opposta della console, compare una presentatrice che annuncia, in esclusiva mondiale, lo spettacolo di Missy Malone & Foxy Rouge. Sulle note di Misirlou di Dick Dale compare la prima delle due spogliarelliste, in vestaglia nera, cappello da cowboy, giarrettiere e tacchi altissimi. Dopo aver lanciato la vestaglia e qualche Chupa Chups tra la folla, Missy Malone chiude il suo show: dà le spalle al pubblico, si toglie il reggiseno, si copre con il cappello, si gira, lo lancia e mostra orgogliosa i copricapezzoli a forma di picche. Folla in delirio. Giunge quindi il momento di Foxy Rouge, che non è una donna, ma una belva: lo si intuisce dalle sue movenze e dall’enorme tatuaggio, raffigurante un serpente, che le copre gran parte della schiena, scendendo fino al polpaccio. Dopo aver giochicchiato con dei ventagli di piume rosse, la belva scopre il seno e agita a velocità vertiginosa i suoi copricapezzoli ciondolanti. Folla arrapata (anche le donne) e basita. Gran finale del burlesque con lo spettacolo in coppia delle due spogliarelliste, che però dura relativamente poco: il pubblico è comunque soddisfatto. Poco dopo la fine dello show, Jusbiland mi svela che un barista, che conosce da un’ora scarsa, è diventato il suo migliore amico: iniziamo quindi a bere a nastro, senza sborsare un euro, cocktail di una potenza devastante.
Usciamo tutti quanti a prendere una boccata d’aria, io cerco di sbolognare senza successo a Ranca e Jonny un Mojito mortale, mentre Jusbiland ferma qualsiasi ragazza indossi un indumento con dei pois per manifestare la propria approvazione. Verso le quattro e mezza, Jonny, Ranca e Ianpaice abbandonano il locale, mentre Vicious, Stella, Jusbiland e io ci lanciamo in pista. La musica non è particolarmente variegata, io sono un inetto totale e non ho la benché minima idea di come si balli. Incapace di intendere e volere, prendo Jusbiland, le faccio fare delle piroette a caso e la lancio con forza contro degli energumeni alterati dalla noncuranza nei movimenti di Viciousburger. Dopo oltre un’ora di balli frenetici, raggiungiamo lo sfinimento e abbandoniamo il Mamamia. Sbagliando strada per sette volte e facendo una retro di un chilometro per fermarsi a comprare sigarette in una tabaccheria avvistata un po’ in ritardo, giungiamo finalmente verso le sei del mattino al campeggio. Entro nella tenda e due morti viventi dalle sembianze di Jonny e Ranca, tornati in tenda dopo la contemplazione dell’alba, sobbalzano immediatamente dai loro sacchi a pelo e mi assalgono al grido di «Acqua! Acqua!», derubandomi della bottiglietta che casualmente tenevo in mano. Poco dopo, crollo nel sonno, ma il mio riposo dura poco. Alle 09:30 passa un pendolino a 200 km/h e mi sveglia. Mi reco quindi in spiaggia con la mia scudiera Jusbiland alla ricerca di sonno e ustioni, ma lei, iperattiva, continua a propormi di picchiare marocchini e bambini rognosi, di costruire castelli di sabbia e di distruggere quelli fatti da altri.
Vicious, Stella e Ranca ci raggiungono dopo un’ora circa mentre Jonny si fa vivo quando siamo già a tavola al ristorante di fianco al campeggio. Dopo una scorpacciata di pesce supremo, torniamo alla base: grazie all’amicizia speciale sorta tra Nello e Stella otteniamo di trasferirci dalle tende a un dignitoso bungalow per quattro persone. Finito il trasloco, ci prepariamo per la lunga serata e ci avviamo verso le bancarelle intorno alla Rocca, nel centro città. Stella entra in modalità shopping, tramutandosi in un’inafferrabile trottola vagante. Dadi, 8 nero, scacchi, Bettie Page ed Elvis sono gettonatissimi, ma le mie aspettative di acquisti funambolici si smorzano presto visto lo stile prettamente biker della maggioranza delle bancarelle e la presenza di simboli che evocano fantasmi nazisti. Il premio per il miglior acquisto va a Ranca, che si accaparra un paio di scarpe decisamente fantastiche, ad hoc per la sua tenuta da Mortimer Coypu. Viciousburger, oltre ad aver comprato una fantastica borchia con i dadi, vince il premio per l’acquisto più inutile e geniale: una bavaglia raffigurante un teschio.
Dopo aver girato più volte intorno alla Rocca, ci fermiamo a mangiare messicano sulle note di Tequila nel mega self service adiacente alle bancarelle. Dopo un’abbuffata di chili, fajitas e Kentucky Fried Chicken ci spostiamo in una piazza dove sono radunate moltissime automobili anni ’50 da sogno: Cadillac, Triumph, Ford Thunderbird per citarne solo alcune. Lunghissime, luccicanti, cromate, verniciate con fiamme, queste auto provenienti da tutto il mondo sono veramente da sogno. Dopo averle immortalate più e più volte, passiamo velocemente dal gremito Foro Annonario, dove si sta svolgendo l’ultimo concerto della manifestazione. Il gruppo sul palco sembra sia di fama internazionale: nella formazione spiccano il frontman, emulo di Elvis, e l’immancabile contrabbassista. Cominciamo ad accusare la stanchezza dopo la notte brava del Mamamia, così ci spostiamo verso un baretto sul lungomare propostoci da Ianpaice.
Ranca propone una supersfida a minigolf: Jonny, Jusbiland, Ianpaice e io aderiamo entusiasti, mentre Stella e Vicious optano in anticipo per il Finis Africae, la discoteca dove è in programma la chiusura in bellezza del Summer Jamboree.
Non c’entra assolutamente niente con gli anni ’50, ma, che vi piaccia o no, si è giocato il M.O.S.C.A. – Minigolf Outrageous Senigallia Cremonapalloza Award, con partecipanti: Jusbiland, Ianpaice, Sienanza, Ranca, Jonny. Il campo da minigolf si ispira al Sistema Solare e consta di 12 piste tematiche. Jusbiland parte bene, ma nelle buche successive Ianpaice, bravo e fortunato, tenta la fuga. Ranca regala tiri dalle traiettorie impossibili e riesce spesso a raggiungere le vicinanze delle buche con un solo colpo, per poi perdersi miseramente nel momento della finalizzazione, Jonny è costante e calcolatore. Nelle buche centrali azzecco un paio di colpi geniali e mi porto in testa fino alla buca 10, dove i tentativi di malocchio di Ianpaice, che riesce a raggiungermi in classifica, vanno a buon fine costringendomi a chiuderla con otto colpi, da vero brocco. Alla buca 11 Jonny fa meglio di me e Ianpaice di un colpo: ci presentiamo quindi in tre a pari merito all’ultima e difficilissima buca. Ianpaice non trova le traiettorie giuste, io lo imito, mentre Jonny riesce a mettere la palla in buca con sette colpi, laureandosi campione. Ianpaice propone lo spareggio per la seconda piazza sempre sulla buca 12, ma i nostri tiri sono penosi e non riusciamo ad andare in buca. Decidiamo quindi di giocarcela a morra al meglio dei tre: liquido velocemente la pratica e mi accaparro la seconda piazza.
Al termine del M.O.S.C.A. ci dirigiamo verso il Finis Africae. La discoteca in questione, enorme, è stracolma di gente anche negli ampi esterni, e gran parte dei presenti sono facce già viste al Mamamia e alle bancarelle. Incontriamo casualmente Stella e Viciousburger e facciamo un giro per il locale, beccandoci mille spintoni tra la ressa generale. La nostra verve è ai minimi termini, ci assiepiamo quindi a un tavolino vicino alla piscina, prima di fuggire dagli inascoltabili e fastidiosi brani proposti da un dj ultrasessantenne. Sono le quattro del mattino quanto giungiamo al nostro bungalow in cerca di riposo, in sei nella stessa stanza, consapevoli di rischiare l’asfissia. Mi risveglio verso le dieci con la faccia incollata al materassino di gomma sul quale ho dormito, ma non riesco più a prendere sonno visto che Ranca e Jonny gareggiano a chi russa più forte. Alle undici siamo tutti svegli, in breve tempo raccogliamo le nostre cose e sgomberiamo il bungalow. Passiamo il resto della mattinata in spiaggia, dove soffia un vento fottuto che mi insabbia completamente, consentendomi però di essere immortalato in posa da supereroe. Decidiamo per una partenza anticipata, visto il traffico previsto sulle strade. Delusione per non aver incontrato i Papa Boys in Autogrill: volevamo sottoporre loro una mezz’oretta di Jusbiland molesta. In compenso notiamo un ultimo sprazzo di anni ’50, cioè una lunghissima e splendida auto nera con fiamme gialle con dadi in tutte le salse: sulla valvola di ogni pneumatico, sulla punta dell’antenna della radio, sugli specchietti e sulla targa. Comincio già a sentire la nostalgia dell’atmosfera rockeggiante di Senigallia, ma il ritorno a Cremona e al 2006 è ormai prossimo. Alle 18:00 siamo al Lex a bere birra e a raccontare le nostre avventure, si parla già di replicare la trasferta per la prossima estate. Siete avvisati: chi non viene al Summer Jamboree 2007 è un sacripante.