Live @ Arci Festa, 29/08/2005
Serata 12 di 12 all’Arci Festa.
29 agosto 2005.
Come da tradizione consolidata, si chiude con Rock ‘N’ Roll High School.
Quest’anno, tre gruppi.
Aprono i Sydrojé, gruppo-fenice rinato dalle ceneri dei Rumori Di Fondo.
Si scrive tutto attaccato, la locandina della serata è dunque fallace.
Sono rinati bene, comunque.
Anzi, è un ritorno alle origini.
Più grunge che noise.
Meno cavalcate soniche, più frenesia di arrivare in fondo.
Stefano è carismatico, il carisma lo si ha oppure no, lui ce l’ha.
Andrea dark, anche un po’ glamour (come mi dice Zero dei Cucarachas).
Muke non riesco a fotografarlo bene, I’m sorry dear, è il destino dei batteristi.
Canzoni tirate, in genere più veloci di quelle vecchie.
Un titolo su tutti è troppo bello per essere vero: Rabbia-Spray.
C’è una cover degli Afterhours, Strategie.
Mantengono le promesse della vigilia, i Sydrojé.
Diavolo, hanno già finito.
Non hanno ancora cominciato gli Hog Wheelers, ma già li adoro.
Li avevo persi alla Festa della Musica, alle Colonie Padane, l’ultimo giorno di scuola.
Cioè, ero lì alle Colonie Padane, ma facevo la statua vivente giù nel parco.
E mi avevano detto: «McA, c’era un gruppo che ti sarebbe piaciuto una marea!».
Eccoli qui.
Giovanissimi.
Acerbi.
Imprecisi, sì, diciamolo pure.
Ma chi se ne frega.
Giacche di pelle su torso nudo.
Capelli lunghi (veramente lunghi, non da indie rocker senza nerbo).
Ray-Ban.
Attitudine mille.
Del rock’n’roll hanno già capito tutto.
Fanno Speed King dei Deep Purple.
Fanno Paranoid dei Black Sabbath.
Fanno You Really Got Me nella versione dei Van Halen.
Fanno il pezzo di Additional Wandering Minstrel Spanish Guitar di Innuendo.
Non ci credo.
Fanno Wind Of Change degli Scorpions.
Non ci credo che sto ascoltando un gruppo di ragazzuoli così lodevoli.
Amiche e amici sotto il palco (c’è già il pubblico da stadium rock).
Fanno danzare gli accendini.
Me ne faccio dare uno anch’io (grazie Chiara) e mi unisco all’ondeggiamento generale.
Riarrangiano Eye Of The Tiger dei Survivor, la chiamano Special Rocky.
Idoli.
Fanno i primi tre accordi di Highway To Hell.
Scariche di rock’n’roll ad alto voltaggio.
Ogni tanto mi giro indietro verso i miei amici.
Credo di avere un occhio a forma di cuore, l’altro a forma di Stratocaster.
Si presentano tra di loro come se stessero al Rainbow.
Spigliati, sciolti, pieni di sé, divertiti e divertenti.
Vorrei non finissero mai.
Invece, purtroppo, finiscono.
Tutti chiedono a gran voce one more song, ma il tempo è tiranno.
Mentre scendono dal palco urlo «Rock’n’roll!» più forte che posso.
Riesco a complimentarmi con tre quarti della band.
Fantastici.
Continuate così.
E non è una dannata frase fatta.
Significa Non smettete mai di rockeggiare.
In chiusura, i Fuori Luogo.
Bel seguito di pubblico.
Coverizzano Afterhours, Modena City Ramblers, Punkreas, Rino Gaetano, Meganoidi.
Su Zeta Reticoli hanno anche una trombettista.
Dedica a Balconz che a mezzanotte compie gli anni.
La gente si diverte (non si sveste, però).
A concerto già ultimato, l’immancabile arrivo delle Forze del Male.
Perché?
Boh.
Neanche stavolta ho fatto il brindisi di arrivederci alla prossima Arci Festa.
Però mi è proprio piaciuta.
Belle serate.
Buone iniziative.
Atmosfera gradevole.
Ottimi gruppi, East Rodeo e Super Elastic Bubble Plastic in particolare.
Grandissimo Massimo Bubola la penultima sera.
«Un paio di blues da brividi», mi dice l’amico cinefilo Carlo.
Parole sante.
Arrivederci alla prossima Arci Festa, dunque.
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