L’Estate Finisce Quando Lo Diciamo Noi Fest, 29/09-01/10/2006
Venerdì 29 settembre
L’idea svolazzava qua e là da un po’.
Un festone con concerti, tornei, grigliate e un evento speciale.
Unire le forze era la prerogativa: Cremonapalloza, il Mal De Bal, il C.S.A. Dordoni.
Tutti insieme, per il fine settimana a cavallo tra settembre e ottobre.
L’Estate Finisce Quando Lo Diciamo Noi Fest.
Nei giorni precedenti, su Cleme era gravato il compito di realizzare una locandina in continuo aggiornamento: se l’è cavata egregiamente, e quindi il primo «Grazie» in ordine cronologico va a lui.
Senza indugio, passo a raccontarvi il primo dei tre giorni, venerdì. In serata è il Free Way di Pizzighettone a ospitarci, per un concerto organizzato da Licia.
Il tutto parte con un bel po’ di ritardo; quando finalmente arriva il momento dello show, le prime a esibirsi sono Les Gibaud, che propongono una scaletta con un paio di pezzi nuovi. Le riot queens locali sono prese bene e vengono supportate anche dai gruppi di fuori, con cui hanno legato nello spazio di un sound check.
A seguire, La Ghenga Del Fil Di Ferro, gruppo di Lucca. Fanno un punkettino melodico che lascialo lì. Comunque sono simpatici e il bassista è decisamente un figo. I brani orecchiabili del quartetto lucchese provocano accenni di pogo. Finale divertente con «Chi non salta è un pisano». Li ritroveremo il giorno successivo.
Il tiro della serata si incattivisce: i Makaber Antrieb sono il terzo gruppo a suonare e ci stordiscono per bene con il loro metallo estremo. Il pubblico non fa che alimentare il clima catastrofico del concerto, chiedendo senza sosta «Più veloce!», esplodendo in ruggiti gutturali e invocando l’esecuzione di Sacrificio, che poi non verrà suonata. Aaargh! Chiudono la serata, a tarda ora, i De Crew, gruppo che da anni si sta affermando a ottimi livelli. Sanno fare il loro mestiere, ma quel tipo di hardcore non mi piacerà mai.
La prima serata della festa ha ottenuto una buona risposta di pubblico: l’antipasto è stato senz’altro stuzzicante. Siete pronti alla grande abbuffata di sabato e domenica?
Sabato 30 settembre
La giornata centrale del weekend si svolge interamente al C.S.A. Dordoni ed è la più ricca di eventi: si comincia nel tardo pomeriggio con il M.C.A., acronimo epico e celebrativo del sottoscritto (ma, sia chiaro, non l’ho proposto io), che indica il Magic Cremonapalloza Award. Magic è un gioco di carte a tema fantasy che spopolava a metà anni ’90. Gli otto guerrieri che si contendono la preziosa posta in palio sono divisi in due: nel girone A, Cotoletta, Fabbio e Viciousburger, più il giovane Ianpaice, che si è fatto insegnare il gioco il giorno prima (o forse il giorno stesso); nel girone B, il promotore del torneo Tyler Durden, l’inedito Mirko, il Culturale Otto e l’instancabile Ranca (impegnato in tutti i tornei della tre giorni, e in due concerti – venerdì e domenica – con due gruppi diversi!). Gironi all’italiana con partite secche, passano i primi due per girone; semifinali e finali al meglio dei tre match.
Il girone A è dominato da Cotoletta, che a detta degli altri giocatori ha un mazzo “lento”, ossia un mazzo che ha il suo punto di forza nella distruzione della manovra avversaria, più che nella costruzione della propria. Fabbio passa come secondo; abbandonano il M.C.A. Viciousburger (per cui facevo il tifo) e Ianpaice. Nell’altro raggruppamento si impone Tyler Durden, che al contrario ha un mazzo “veloce”. In effetti le partite in questo girone sono in genere più brevi. Secondo qualificato alle semifinali, Otto (da adesso farò il tifo per lui). Ranca vince contro Mirko, ma non basta: entrambi eliminati.
Semifinali con classica composizione incrociata: il primo del girone A contro il secondo del B e viceversa. Tyler Durden batte Fabbio in due partite; l’altra semifinale è non solo più combattuta, ma oggettivamente più lunga per via del famoso mazzo “lento” di Cotoletta: è però Otto a spuntarla, anche se si deve ricorrere alla “bella”.
Visti i due vincitori, le finali ripropongono scontri già visti nei gironi. Sul gradino più basso del podio sale Fabbio, che nella finalina ha la meglio su Cotoletta alla terza partita. Tyler Durden si aggiudica la finalissima, e quindi la vittoria del torneo, con un perentorio 2 a 0 su Otto.
Giusto il tempo di scattare qualche fotografia ai primi tre e i nostri piatti sono già farciti di salamelle e spiedoni: la Grigliata – Powered by Mal De Bal ha riscosso grande successo, con una cinquantina di iscritti sfamati dal Sovrano della Griglia Currysauce. Un pezzo di pane e un fiume di birra per accompagnare il tutto, e la cena è servita. Intanto, per problemi più che altro logistici, salta la prevista presentazione della rosa e della nuova maglia del Cremonapalloza Team. Poco male: avremo modo di adorare i nostri eroi sul campo, quando arriveranno i trionfi della stagione 2006/2007.
Ma la massima concentrazione di pubblico, tifo e pathos si registra tra le 21:27 e le 22:27, cioè l’ora durante la quale sei temerari si sfidano nel T.A.B.A.S.C.O., cioè Total Annihilation Beer And Sausages Cremonapalloza Orgy, cioè la gara-massacro di birra e salsicce.
I nomi che resteranno incisi nella Storia: Dono, Andy B, Joaopinta, Janfree, Redkilla, Ranca. Una luganega di venti centimetri e una birra piccola. Finite entrambe, una crocetta. Vince chi ha più crocette dopo un’ora. Vietato alzarsi, andare in bagno, sboccare. Dono parte fortissimo, non faccio in tempo a procurarmi carta e penna e lui già mi ha chiamato: «1». Non faccio in tempo a segnare la crocetta, che lui già mi fa: «2». Mostro. Tutti e sei, attorno al tavolo, ci danno dentro, ma lui è di un’altra categoria. Dopo trentacinque o quaranta minuti, si è già attestato sul punteggio con cui si laureerà campione: 9 birre e 9 salsicce! Abbandonano il percorso di guerra Ranca (che si ferma a 6) e Redkilla, che arriva a 5, ma poi si alza e va a morire nel prato. Da qui, a salire, Janfree a 6 (che incrementa il proprio punteggio fino alla fine), Joaopinta a 7 (mangia e beve sulla Vespa, indossando il casco) e Andy B (secondo posto) a 8. Negli ultimi venti minuti, Dono si limita ad amministrare il vantaggio, controllando che gli altri non si avvicinino troppo. Alla fine dell’ora, il trionfo in un bagno di folla. E lui cosa fa? Va al bancone a prendersi una birretta. Ripeto: mostro. Per capire appieno dovevate esserci.
In seconda serata, i concerti. La sala rimane purtroppo mezza vuota, nonostante alla festa ci sia un botto di gente. La temperatura estiva consente di rimanere fuori e così fa la maggior parte dei presenti. Suonano i Minority No Gossip di Lodi e La Ghenga Del Fil Di Ferro (questi ultimi avevano suonato anche al Free Way la sera prima); per il punkettino dei primi c’è poco movimento; nel finale del concerto dei lucchesi c’è un bel momento, in cui praticamente tutto il pubblico (compresi i Minority No Gossip) sale sul palco e a un certo punto non c’è più spazio, tanto che bassista e chitarrista scendono dal palco per continuare a suonare.
Fine della serata. A domenica per il gran finale.
Domenica 1º ottobre
Domenica il ritrovo è al Dordoni alle 14:30. Ad attenderci, una ciurma piratesca splendidamente agghindata. Da tempo, infatti, l’Hot Stuff (composto da Currysauce, Q, Prof. Anteguerra, Piperita, Kia, Stella, Sienanza e Fabbio) ha meticolosamente preparato percorso, prove e premi del C.A.S.C.A.T.A., acronimo per Cremonapalloza Absolutely Special Caccia Al Tesoro Award. Attraverso un viaggio a tappe per locali e luoghi storici di Cremona e dintorni, bisogna superare delle prove per ottenere in cambio delle buste, ognuna delle quali contiene l’indizio per la tappa successiva e un pezzo della preziosa mappa del tesoro, completata la quale si può volare verso l’ultima prova e, presumibilmente, verso la vittoria finale.
Squadre motorizzate. Il mio team ha il nome The Coypus (Ranca, Emma e il sottoscritto); ci serviamo della macchina di Ranca (per l’occasione ribattezzata The Coypus Road Raider). Coppie e terzetti dai nomi bizzarri si sprecano, così come i travestimenti: ci sono i Per L’India? Di Là… (Yurgen e Jusbiland), mascherati in perfetto stile corsaro, sulla Vespa di Yurgen; Il Belloso e Illinois, sul furgone del Belloso, si chiamano guarda caso Dalla Russia Col Furgone; e poi sono supertravestitissimi Veil (affascinante piratessa), Viciousburger (maschera e mantello di Batman), Andy B (ambiguo marinaio arcinoto al pubblico rock) e tanti altri (non offendetevi se non cito tutti i nomi e le squadre!).
Si va. I percorsi sono uguali per tutti, ma l’ordine delle tappe è diverso per ogni equipaggio. A noi tocca, come prima prova, andare a Po a quello che viene definito “monumento ai marinai”. Arrivati al monumento di una grossa àncora sul lungo Po, crediamo di aver raggiunto lo scopo. Ci facciamo una fotografia e torniamo al campo base, al Centro Sociale. Ma ci viene detto che la prova non è superata. Aaargh! Torniamo là e scopriamo che c’è un altro monumento, sempre raffigurante un’àncora, ma molto più grande, a sì e no duecento metri da dove eravamo stati. E lì c’è in effetti l’indicazione sul da farsi. Bisogna prendere un campione dell’acqua (non esattamente cristallina) del Grande Fiume! Armata di barattolo di vetro e guanto di gomma (questi particolari oggetti facevano parte di un elenco di cose da portare), la prode Emma agisce. Si torna al Dordoni. Prova superata, e da lì in poi non sbagliamo più nulla, ma a conti fatti sarà l’errore iniziale a condannarci. Ranca si fa un baffo del codice della strada, io mi occupo di mettere insieme i pezzi della mappa (con una precisione che alla fine ci farà guadagnare una menzione speciale) e schizziamo (in ordine sparso): al Bar Paola, dove la sempre ottima Emma ci fa passare la prova divorando un Buondì intero prima di compiere trenta passi; al Lex, dove io e Ranca ci spariamo alla goccia una lattina di Coca-Cola a testa (quale crudeltà); al Chocolat Café, dove Ranca e Emma percorrono l’intero colonnato (andata e ritorno) sdraiati su uno skateboard, e – come se non bastasse – alla fine Ranca si deve pure ciucciare un Campari senza usare le mani. Al Bar Tre Gradini, per fortuna, dobbiamo solo farci consegnare la busta, perché il fatto di arrivarci significa aver già superato la prova corrispondente (un gioco enigmistico); all’Antenna (!) dobbiamo scovare una bottiglia; alla Feltrinelli troviamo la terza parola di pagina 69 del libro L’isola del tesoro («argento»!); al Dordoni mostriamo all’Hot Stuff dieci oggetti di colore verde; c’è del puro genio nella scelta di una tappa al cimitero, dove bisogna trovare una lapide ben precisa (mi sono sentito come Tuco nel finale del film Il buono, il brutto, il cattivo). Dopo la visita presso la celeberrima finestra di forma fallica di Via Dulcia, eccoci all’ultima tappa prima della prova finale, il Mal De Bal. C’è da fare centro con una freccetta in uno dei bersagli. Quando torniamo al Dordoni e incolliamo l’ultimo pezzo della mappa, l’indizio è chiaro: la prova finale consiste nel precipitarsi alla colata dell’Arvedi e fotografarla. Siamo in viaggio, ma Cudiel ci telefona: Yurgen e Jusbiland hanno appena vinto! Le squadre tornano alla spicciolata al quartier generale, dove i due vincitori stanno esultando. Il forziere è aperto: dentro ci sono bottiglie di vino, salumi, formaggi e un abbondante fondo di monete di cioccolato, con cui tutte le squadre festeggiano con l’Hot Stuff la conclusione di questo incredibile pomeriggio.
In serata, la tre giorni si chiude con i concerti: una breve uscita (programmata all’ultimo momento) per Les Gibaud (Veil, Kia, Dani), un ottimo set degli Sbattimentos (Viciousburger, Fabbio, Manu, Mimmo e Ivo), denso di ospiti speciali (Lionel Pretzel al kazoo per Livin’ La Vida Loca, Landrew Stardust alla voce per Sonic Reducer, e – come di consueto – tutto il pubblico rock per cantare a squarciagola We’re Not Gonna Take It e Rock And Roll All Nite), e l’ennesimo trionfo di pubblico e critica per Lionel Pretzel & The Coypus.
Un concerto di durata oceanica, pregno di canzoni epiche e rock anthems da stadio, come di momenti romantici e ballate intimistiche. «Non siamo un fenomeno da baraccone! Anche noi abbiamo qualcosa da dire!», chiude fiero Lionel, sommerso dalla massa adorante. Kruz e Flex si occupano dei suoni e il tutto viene registrato. Può darsi che Lionel Pretzel & The Coypus decidano di fare di questo materiale un live ufficiale (beninteso, solo per farci dei soldi).
All’una di notte dell’ormai non più 1º ottobre 2006, l’estate può considerarsi finita. Lo ha deciso Cremonapalloza.