II mondiale antirazzista di fubalino, C.S.A. G. Dordoni, Cremona, 10/12/2005
36 squadre partecipanti, 3 campi da gioco, 108 partite. Questi i numeri del II mondiale antirazzista di fubalino, svoltosi sabato 10 dicembre al C.S.A. G. Dordoni. Ma al di là delle pur notevoli cifre, quello che resta della serata è la sensazione di aver assistito a una bellissima serata di sport. Partite giocate con entusiasmo e impegno anche da chi “partiva battuto”, tifo acceso, rivalità, ma al termine delle sfide strette di mano tra i contendenti e zero contestazioni.
Intro
Io e l’impeccabile Balconz siamo iscritti al torneo come Legendaire; mentre andiamo al Dordoni prepariamo le scuse per un’eventuale disfatta: siamo fuori forma, ai tempi del servizio civile e del collegio avremmo battuto chiunque, siamo poco affiatati, Balconz si è svegliato a Roma e ha passato la giornata in viaggio… Ma soprattutto cerchiamo di prevedere i rivali più pericolosi: la bestia nera sono Michele e Kula, i padroni di casa, Balconz una volta li ha battuti con McA, io con McA ci sono solo andato vicino; poi ci sono i terribili ragazzini hip hop e la coppia Goggio-Fiore, in particolare temo la Fiore che è uno dei rari attaccanti puri che conosco. Entriamo. Pazzesco, tre campi da gioco, tutti ben illuminati e tutti con partite in corso, e tantissima gente, sembra di essere al Foro Italico durante gli Internazionali di Roma. Il torneo è già iniziato? No, le iscrizioni si sono appena chiuse e ci vorrà tempo per stilare i gironi, nonostante l’impegno di Michele e del suo notebook. La situazione degli stadi: c’è il solito campo a sinistra dell’ingresso, detto Campo Onda d’Urto a causa del poster sovrastante, destinato a ospitare la finale. Conosciuto da tutti, buona scorrevolezza e illuminazione, segnapunti a cifre fino a 10. A destra dell’ingresso il Campo Generale, così chiamato perché collocato vicino al quadro elettrico generale: illuminazione perfetta, buona mobilità, segnapunti ad abaco fino a 6. Davanti al bancone del bar lo stadio più sperimentale: il Centrale ha il campo completamente rosso e senza righe, al centro solo una stella rossa, il che rende difficile prendere i riferimenti soprattutto in un reparto delicato come il centrocampo, inoltre è sempre in leggera pendenza e illuminato da un faretto che crea fortissimi contrasti luce-ombra. Però è il più scorrevole e silenzioso, il segnapunti è ad abaco fino a 10. I Legendaire si avvicinano proprio a questo in cerca di sfidanti per una partita di riscaldamento, arrivano i ragazzini terribili, 10-3 per loro, ci pigliamo male. Ma loro se ne vanno e il campo resta a noi che sfidiamo Jonny e Ale (suo fratello), 10-9 per noi e la sensazione che avremmo potuto fare molto meglio, ci pigliamo bene.
I gironi eliminatori
Viene fatto l’appello delle squadre, alla vigilia erano previsti solo cinque gironi, da A a E, poi con le iscrizioni dell’ultimo momento sono stati aggiunti Alfa, Beta e Gamma; in teoria otto gironi, di cui quattro da 5 e quattro da 4. Mentre si giocano le prime partite dei primi gruppi, cominciano i problemi: alcuni sono usciti a prendere un caffè, altri non sono ancora arrivati, altri ancora non hanno risposto all’appello, ma ci sono. Menate organizzative pazzesche, ma alla fine si fa quadrare il cerchio: sette gironi di cui sei da 5 e uno da 6.
Assistere ai gironi è un’esperienza. Alcune squadre godono del favore del pubblico più di altre e quando sono impegnate si assiepano nugoli di persone intorno ai campi, ognuno cerca di capire quando sarà il suo turno e nel frattempo segue le squadre in cui militano gli amici. Io seguo le partite di Viciousburger che si avvale di un compagno difensivo d’eccezione, vince la prima grazie al fondamentale apporto del portiere che fa 4 gol su 6, poi via via che il tasso alcolico aumenta le prestazioni crollano. Vedo anche i Makaber di Bozzu e Steeven battere la Brigata Stalingrado e perdere contro i Bastardi! Solo dopo scoprirò di essere in girone con loro. Seguo anche le partite dei fratelli Jonny e Ale (che al microfono suona come “geniale”) che alternano il livello delle prestazioni. Da loro vedo il primo di tanti “gol fantasma”: palle che entrano in porta, ma ne escono subito, succede soprattutto al Campo Centrale. Vedo anche il primo 6-5; già, perché nelle partite di qualificazione dei gironi si arriva a 6 invece che a 10, e la partita è secca, senza “vantaggi”, quindi l’undicesima pallina (o la diciannovesima) è carica di ansia. Purtroppo mi perderò il derby tra Jonny e Viciousburger che giocheranno in contemporanea con me (vittoria inutile di Viciousburger, terzo nel girone Gamma). Altra partita emozionante quella tra la Fiore e Goggio e Diego e Ghio (che in sincope diventano Dio): Ghio (non esattamente un giovanotto) non fa passare niente e Diego non si fa pregare a buttarla dentro, 5-3, reazione della Fiore che si riporta sul 5-5 e pallina finale tesissima che sorride a Diego e Ghio. Sono sorpreso. Ma la partita più bella in questa fase è quella che vede opporsi le compagini dei Fasulin E Cudeghe e dei Vespisti Anti Fascisti. Tifoserie caldissime da entrambi i lati, ma gemellate, il portiere dei Fasulin indossa la maglietta dei VAF, ma i supporter cantano «Siam venuti in moto Guzzi». I VAF godono dell’appoggio del noto striscione grigiorosso VE SPAkum. Partita vibrante: i Fasulin recuperano da 3-0 a 4-3, poi cadono 6-4, applausi.
I Legendaire
In tutto questo i Legendaire hanno già cominciato a farsi notare: primo match, prima vittoria schiacciante contro la squadra-materasso Sonny e Cher, 6-0 senza pietà per Cher, la portiere. Seconda partita al Campo Generale che diventerà il “nostro” campo, nonostante le staffilate di aria fredda quando qualcuno entra o esce dal C.S.A. Sfidiamo nientemeno che i Makaber, gli amici si dividono tra le opposte tifoserie. Ranca, che nei Makaber Antrieb suona il basso, si apposta dietro Steven, il portiere che mi si oppone, Prof. Anteguerra mi tiene la birra e alla fine del match diventerà il nostro agente, pronto a organizzare tournée in tutta la bassa. 2-1 per noi, 2-2, 6-2 il risultato finale, una volta prese le misure agli avversari siamo diventati una macchina. Adesso ci preoccupiamo della Brigata Stalingrado che abbiamo visto battere i Bastardi!, ma subito dopo perdono contro i Makaber. Per la proprietà transitiva (che nel calcio non ha mai senso), se abbiamo battuto i Makaber che hanno battuto la Brigata Stalingrado che ha battuto i Bastardi!, abbiamo già vinto il girone. In realtà è tutt’altro che scontato. Contro la Brigata Stalingrado ci mettiamo un po’ a ingranare, e ancora una volta ci troviamo sul 2-2. Ma ancora una volta l’impeccabile Balconz chiude la saracinesca, io prendo le misure al portiere e voliamo sul 6-2. Siamo matematicamente agli ottavi e in tre partite abbiamo preso solo 4 reti. Ma attenzione, il regolamento prevede che dopo il punteggio, il secondo criterio per il passaggio del turno sia l’esito dello scontro diretto, quindi perdendo l’ultima ci ritroveremmo secondi. Ultima sfida: le fila della nostra tifoseria si sono ingrossate: alcuni sono appena arrivati e vogliono vederci all’opera, sentiamo il peso della responsabilità, ma siamo tranquilli per la qualificazione già in tasca. I Bastardi! sono ostici, il portiere rifugge lo scontro diretto con la nota tecnica del coniglio, mettendomi in difficoltà. Ci ritroviamo sotto 3-1. Vado in trance agonistica. Mi risveglio sul 5-5. Miracolo dell’impeccabile Balconz che intercetta una botta secca da centrocampo, poi lancio sporco sfiorato dal mio attaccante e la pallina che rimbalza maligna infilandosi tra il portiere avversario e la porta, la palla rotola sulla riga, si potrebbe rimediare, ma alfine cade con un leggero tonfo per il nostro trionfo. 6-5! Non trattengo un gesto di esultanza, i Bastardi! si guardano indispettiti e se ne vanno senza stringere la mano. Bastardi! Mi diranno poi che eravamo finiti sotto 5-1 e che loro hanno sprecato cinque palle-match. Fantastico, per fortuna non me n’ero reso conto, altrimenti avrei mollato. Primi a punteggio pieno. Siamo presi bene anzichenò.
Gli ottavi e i quarti
Pausa alla fine delle 75 partite di girone e pasta aglio-olio-peperoncino e salsiccia per tutti. Mi guardo intorno: Tarta? Vinte tutte. Sgrops? Vinte tutte. Anche noi. Ma allora chi è che ha perso? Partono gli ottavi, nei quali le 7 vincenti dei rispettivi gironi si incroceranno con le 7 seconde e 8º ottavo anomalo tra le due migliori terze. Questo significa che una terza di girone sarà tra le prime otto, un po’ ingiusto, ma in effetti non andranno oltre.
Ebbene, spiace ammettere che ai quarti approderanno tutte le vincenti dei gironi, con una sola significativa eccezione: noi. Giochiamo contro Sam e Corrado. La partita sembra equilibrata, anche se partono davanti loro, 3-2, ma dagli ottavi si arriva a 10 e c’è tempo per recuperare, certo preoccupa la mia sterilità in attacco, i due gol li ha fatti il mio centrocampista centrale, ma siamo lì. Poi due svarioni difensivi del non-più-impeccabile Balconz che mentre prepara la foto si fa autogol, 5-2. Restiamo aggrappati alla partita con un altro gol da centrocampo, subito replicato, poi finalmente vado a segno con l’attaccante, 6-4. Ma ecco un altro svarione-autogol di Balconz, fotocopia dei precedenti. Nell’ansia di recuperare ci stiamo facendo male da soli, un tifoso grida «Basta autogol» e beffardo ne arriva un altro, stavolta mio, con il centrocampista autore della doppietta, 8-4. Da lì giochiamo meglio, ma sul 9-6 ci sta che una palla sporca rotoli in buca, facendo svanire i nostri sogni di gloria. Onore ai vincitori, per superare l’amarezza una birra, poi mi accingo a seguire le fasi finali del torneo.
Ai quarti giungono 6 delle 7 vincitrici di girone, più Sam e Corrado e la vincente del derby tra le terze. Come al solito, a determinare l’esito di questi tornei contribuirà molto la combinazione degli accoppiamenti. Nel frattempo mi sono informato sull’esito dell’edizione precedente: Rena vinse con un amico oggi non presente, battendo i ragazzini terribili, e solo in questo momento scopro che uno dei due è il fratello di Sgrops. Solo terzi Michele e Kula. Ebbene, tra le migliori otto di quest’anno ci sono ancora tutti loro, vediamo gli abbinamenti.
Rena e un suo amico che non è quello dell’anno scorso erano partiti senza troppo clamore, ma eccoli qui contro Sam e Corrado che ci hanno eliminato. Michele e Kula sfideranno la sorpresa della serata: Diego e Ghio. Tarta e Ghiso hanno un turno agevole contro la migliore terza. E sfida in famiglia Groppali nell’ultimo quarto tra Sgrops e Bino contro i Ragazzini Terribili. Tarta passa senza troppi patemi il turno, il campione in carica Rena deve invece faticare non poco per avere la meglio su Sam e Corrado, sotto 8-6 va a vincere 10-8. Nel derby di casa Groppali passa il fratello maggiore in una gara che non ho seguito, ma che mi hanno detto accesissima. Io, seguendo Michele e Kula contro Diego e Ghio, assisto a una partita tiratissima e lunghissima, una vera sfida di portieri tra Ghio e Michele, nella quale vince chi sbaglia meno. Ebbene, D&G si ritrovano 9-6 su M&K, ma parte la rimonta e si vede che Diego è bloccato dalla paura di perdere dopo aver creduto di aver già vinto. Ma la terribile diciannovesima pallina cade nella porta di Michele. Diego esulta: «Sììì, non perdiamo più!», Kula sorride e stringe la mano, poi si gira e lancia un’imprecazione.
Semifinali e finali
Dalle semifinali le sfide si giocano al meglio delle tre partite. I pretendenti alla vittoria finale sono rimasti 4. Si spengono le luci sul Campo Centrale, la semifinale A si svolgerà al Campo Onda d’Urto tra la squadra di Rena e quella di Diego e Ghio. La semifinale B è Tarta e Ghiso vs Bino e Sgrops. Io seguo questa con il preciso intento di nuocere a Bino che durante il mio ottavo mi criticava apertamente (il tutto scherzosamente, si intende). Fatto sta che ogni volta che dico cose tipo «Bino, te seèt mìia bòn»; o «Bino scarpone» lui prende gol, passando dal 6-2 al 6-4 e poi dall’8-4 all’8-6. Nonostante ciò, dopo aver vinto la prima sfida, chiudono anche la seconda 10-8. Finale! Sull’altro campo Rena sembra aver trovato la giusta sintonia con il compagno e ormai sono inarrestabili. Diego non può nulla contro l’assalto degli avversari che lo spiazzano scambiandosi più volte di posto. 2-0 per Rena che torna in finale a difendere il titolo.
Scattano le finali, ormai la gente è poca e tutti sono stanchi, lo si vede soprattutto nella finale per il 3º-4º posto che finirà per ultima, andando alla bella. Tre partite molto altalenanti in cui si fanno 3-4 gol e poi se ne prendono altrettanti. Avranno la meglio Diego e Ghio su Tarta e Ghiso. Significativo il lapsus di Diego che esulta sul 4-2 della terza partita, convinto che quei 4 quadretti spostati rappresentino il 10, essendo il segnapunti da 6. Il podio infine giungerà meritato per la tenacia con cui è stato inseguito.
Naturalmente l’attenzione è sul Campo Onda d’Urto: a parte la finale che di per sé vale l’attenzione generale, ci sono le storie incrociate di Rena, che l’anno scorso vinse battendo il team di Groppali Jr., e di Sgrops che vuole vincere per sé e per il fratello dopo averlo eliminato ai quarti. Si lotta punto a punto tra due squadre davvero forti ed equilibrate, in questo caso la sfida è tra gli attaccanti e nella prima partita il più prolifico è Sgrops, anche per merito di Bino che rende la vita davvero difficile a Rena. Nella seconda partita la squadra di Rena parte forte, poi ha una specie di blackout e si ritrova sotto 8-4. Parte una rimonta in cui ogni gol è salutato come una vittoria. Si arriva all’8-7, poi Bino butta dentro il 9-7. Sembra chiusa, ma a fubalino niente è vinto o perso finché non si fa l’ultimo gol. Rena è una furia: 9-9. Una pallina. Se cadrà nella porta di Bino si andrà alla bella e Rena avrà il vantaggio psicologico di aver rimontato dall’8-4, già sotto di una partita. Altrimenti sarà trionfo per la coppia Bino-Sgrops.
Tlunk. 10-9.
Bino e Sgrops campioni del mondo di fubalino antirazzista!
Gran finale
Michele aveva dato inizio al torneo incitando a darsi una mossa, visto che l’anno prima si era chiuso alle due del mattino. Quest’anno alle 3:00 siamo ancora qui per la proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi per le tre migliori squadre, ma chissenefrega. Festa e applausi per tutti, organizzatori e giocatori, vincitori e sconfitti. Alla prossima.
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