Deportivo La Bonissima – Live @ Fillmore, Cortemaggiore (PC), 25/04/2005
Sono quasi le sei del pomeriggio e dall’entrata principale li vedo arrivare, sono loro, con Godano in testa, pronti per il soundcheck. I Marlene Kuntz si apprestano a salire su un palco allestito con molte abat-jour a forma di minerale, che si riveleranno l’unico ed efficientissimo effetto luce della serata. La pioggia del mattino prima e il cielo coperto poi hanno fatto spostare l’evento, che i giovani piacentini aspettavano nella centralissima Piazza Cavalli, al Fillmore di Cortemaggiore.
Lo incrocio e, dandogli il bentornato nella nostra piacentina terra, sfodero con sorriso ironico un banale «Come sei invecchiato…», lui sorridendomi dà la colpa alla giacca di velluto a costine che, parole sue, «Sembra di mio nonno…».
Mi chiede una previsione per la serata e io entusiasta dico che sarà esplosiva e soprattutto emozionante per me che potrò suonare prima dei miei beniamini, al che lui dice: «Ah, suoni anche tu? Credevo fossi un tecnico…». Torno sul pianeta Terra.
La manifestazione, organizzata dalla sezione giovanile dell’ANPI, comincia verso le 21:00 con la testimonianza di un partigiano che riscuote un emozionante applauso e dopo la proiezione di un filmato dell’epoca comincia l’esibizione degli Okosama Starr.
Io sono nel camerino al buio e della loro performance ricordo ben poco, solo qualche carezza elettronica e una cantante composta, che quasi non sembrava essere lì. Mi godo comunque il loro rifacimento de I Ribelli Della Montagna, antico canto partigiano rivisitato con sapiente mano dai ragazzi.
Le 22:00, mi telefonano per dirmi che tocca a noi, arrivano gli altri del gruppo, si prende la carica per affrontare i settecento e più del Fillmore e si va… Esco con un paio di birre da offrire ai primi della fila e mi rendo conto che sono veramente tanti, volto le spalle e cominciano le prime note di Memorie.
L’ampli del mio basso pompa bene, ma sul palco mi accorgo che dalle spie non esce nulla, e fuori la chitarra dello Zultra è inesistente. L’impatto sonoro del Deportivo La Bonissima è all’azione ma qualcosa non va, è tutto ovattato come se chi abbiamo di fronte ci stesse ascoltando dietro un muro di gomma. Alla fine del primo pezzo i ragazzi giù ci danno la carica e anche i suoni perdono importanza, resta la grinta. Dopo Oltre Al Buio, pezzo scritto per ricordare le gesta degli eroi antifascisti, è il momento di Viviri, che scatena un rincuorante pogo in un pubblico che si fa sempre più caldo.
È ora di chiudere, già, 25 minuti passano alla svelta quando l’adrenalina scorre, e decidiamo di farlo con Fischia Il Vento, canzone partigiana rivista con toni suggestivi, che ci ha permesso di vincere il concorso Musiche Resistenti, apprezzata dalla critica giornalistica locale. Non voglio andarmene, ma credo di aver scaldato abbastanza il pubblico per i Marlene, in fondo sono lì per loro…
Salgono sul palco, attaccano quasi in sordina… Due ore abbondanti di esibizione a un volume altissimo e non sempre nitido. Quasi tutti i brani di Bianco Sporco sono stati eseguiti con maestria da Godano & Co. con suoni e atmosfere in bilico tra post rock e pop raffinato. Il concerto prosegue con un Gianni Maroccolo indispettito più volte da problemi tecnici al basso. I pezzi più conosciuti e datati vengono estratti dal cilindro di mago Cristiano con freddezza e sbattuti in faccia a un pubblico incandescente che fino alla fine segue palpitante lo show. Da parte mia non son riuscito a seguire due ore di spettacolo, impegnato com’ero a gongolarmi dell’eccezionale serata vissuta.