Acoustical Duo – Live @ Warsteiner Haus, Bagnolo Mella (BS), 26/02/2005
Lunedì 21 febbraio ho ricevuto con piacere un invito da parte di un caro amico a trasportarmi lo stesso sabato 26 alla Warsteiner Haus di Bagnolo Mella, dove si sarebbe esibito in duo acustico. Non ho resistito: oltre a essere una vita che non lo vedevo, volevo anche sentire come se la cavava con la musica acustica.
Detto, fatto: verso le 22:30 gli Acoustical Duo, al secolo Mirco Perotti e Marco Badini, davano inizio alla loro esibizione. Il primo pezzo è stato Roving Gambler di Bob Dylan, piena di ottimi riff e coinvolgente come solo i pezzi di Dylan sanno essere; peccato che la voce di Marco fosse un po’ bassa, inizialmente per il volume dato dal microfono, poi solamente a causa della febbre che lo ha tormentato tutta sera.
Dovendo riassumere la serata in una manciata di parole, mi verrebbe da dire che si è trattato di qualcosa di estremamente interessante: oltre a rivedere un amico ho avuto l’occasione di ascoltare dell’ottima musica, per di più suonata da gente che ne sa.
Dopo un paio di canzoni (Losing My Religion dei R.E.M. e Diamonds On The Inside di Ben Harper), il duo si è interrotto, pienamente giustificato, per reclamare da bere: una birra per Mirco (la più pesante dal punto di vista alcolico) e una grappa per Marco (la scusa è stata di utilizzarla come coadiuvante scacciafebbre).
L’esibizione è stata pregevole, ritmata dalle due chitarre e dai cori che si sovrapponevano nelle canzoni, com’è giusto che sia nei pezzi acustici. I due sembravano nel salotto di casa loro: tra un brano e l’altro (Wish You Were Here dei Pink Floyd, With Or Without You degli U2, Last Kiss e Thin Air dei Pearl Jam) se la raccontavano e improvvisavano accenni di canzoni, più che altro stronzate per divertirsi, come se il resto del mondo (leggi: il popolo che affollava il locale) non esistesse.
Mi fa piacere vedere che ci siano ancora dei gruppi che si divertono suonando questo tipo di musica, anche se, purtroppo, i ragazzi che oggigiorno affollano i locali preferiscono ascoltare gruppi tutti uguali e non pensano nemmeno di approfondire conoscenze musicali dalle quali, in realtà, deriva tutta la “loro” musica, ma soprattutto mi interessa notare che di locali che fanno questo tipo di musica non se ne trovano che pochissimi, e sempre sufficientemente lontani da non essere validi candidati come meta per la serata: che tristezza.
In conclusione: ottima musica, ottima compagnia, insomma: ottimo tutto, da non perdere.