Summer Jamboree #9, Senigallia (AN), 16-24/08/2008
Questa edizione del Summer Jamboree di Senigallia si condensa tutta in venerdì 22 agosto, ovvero il concerto – unica data italiana prima dello scioglimento della band (?) – degli Stray Cats.
Non stiamo a contarcela: è vero che è pieno di muscle car enormi, è vero che si vedono molte frangette affascinanti (una su tutte, ovviamente), è vero che adesso devo per forza farmi tatuare tutto il corpo per non sfigurare l’anno prossimo, è vero che il Summer Jamboree è sempre una figata… Ma quest’anno ho avuto la sensazione che i duri e puri del rock’n’roll fossero lì solo per quel concerto.
Se devo dirla tutta, infatti, gli espositori sono stati un po’ deludenti; non tanto per il numero quanto per la qualità: santiddio, il rockabilly non va mercificato così. E così ce ne siamo tornati tutti a casa con le pive nel sacco a dispetto degli anni passati, quando il Pezzo Più Unico Che Raro lo trovavi, prima o poi. Vabbè, tanto non siamo a Senigallia per le bancarelle, siamo qui per il rock’n’roll.
Quindi il venerdì ci presentiamo al Foro Annonario belli carichi e ci lanciamo subito nel backstage dove ci viene consegnata una toga e veniamo imboccati con uva freschissima da prosperose pin up mentre ce ne stiamo sdraiati a chiacchierare sui nostri triclini insieme a Brian Setzer.
Il compito di scaldare il pubblico spetta a The Dragons e The Boppin’ Kids; i primi non mi piacciono molto ma i secondi spaccano eccome. Soprattutto quello strafico del contrabbassista ventenne di cui sicuramente McA si è innamorato nonostante i capelli psychobilly. Pompano, pompano, e i ciuffi si muovono spandendo brillantina psichedelica nell’aere e tutti restiamo un po’ drogati.
Si respira l’aria dell’Evento, e quando gli Stray Cats arrivano – puntualissimi – sale il boato della piazza.
Brian Setzer alla voce e chitarra, Slim Jim Phantom alla batteria e Lee Rocker ai contrabbassi (ne ha tre uno più bello dell’altro, di cui uno che al posto del ricciolo che si trova alla fine del manico ha una testa di gatto, credo morto) sono in forma strepitosa, sia fisica che musicale.
Beh, non è che siano vecchissimi, essendo tutti alle soglie dei cinquanta, ma Slim Jim e Lee Rocker sembrano davvero dei ragazzetti e non si fermano un attimo nelle loro splendide mise. Un po’ più appesantito Brian Setzer, ma il sorrisetto da monello e il ciuffo biondo sono sempre gli stessi.
Io impazzisco su Stray Cat Strut («I wish I could be as carefree and wild… But I got cat class and I got cat styyyyyyyyle»), ma i micini non ne sbagliano una e il pubblico fa le fusa, anche quel gigante ricoperto di teschi, tirapugni e pugnali è lì incantato con gli occhi incollati sul palco.
Due bis, Brian e Jim che usano la cassa della batteria come trampolino, Lee che si porta il contrabbasso a spasso come fosse lo stecco di un ghiacciolo al limone, e c’è anche il tempo per una hot chick che salta sul palco e si ammanetta (sì, questo è vero) a Brian Setzer. Il miracolo del rockabilly è compiuto.
Per il post concerto si va tutti al Mamamia, come ogni anno… Ma stavolta è mezzo vuoto, perché? Boh. La serata non è entusiasmante, la Signo vomita bile e io ho bevuto un po’ troppi Negroni. Diciamo che il meglio di noi stessi l’abbiamo consegnato tra le grinfie degli Stray Cats; venerdì sera non ci si poteva chiedere di più.
Sarà il caldo, sarà il sole, sarà sudare alcol, sarà che anche quest’anno avevamo la tenda a circa 70 centimetri dalla ferrovia e ad ogni treno sembrava che tutto il campeggio dovesse essere risucchiato sotto le rotaie, fatto sta che il sabato non è che siamo proprio in formissima.
Ma i veri rocker non si fanno spaventare da qualche acciacco, così alle 17:00 siamo già tra le bancarelle. Come già detto, non bellissime, ma comunque l’atmosfera è godibile e Andy B. riesce anche a farsi la divisa da marinaretto che basta che ingrassa di un etto e non gli andrà più bene. Tra l’altro di pura lana.
Ore 20:30: appuntamento da Nello il pescatore per le sue delizie di mare. Oh, sì.
Quest’anno si aggregano a noi anche un rockabilly con la femmina di sua proprietà: è un harleyista e quindi non posso fare a meno di odiarlo. Nonostante questo è simpatico e ha i capelli impomatati con un ciuffo tirabaci, quindi la sua compagnia è anche gradevole.
Questa è la sera del burlesque, per cui tutto il Summer Jamboree si sposta allo Shalimar, discoteca con piscina e tutto quanto. Costumi decisamente belli per le due performer, ma una di loro veramente sottotono spesso non va a tempo… Beh, Dita Von Teese, ospite la passata edizione, è un’altra cosa. Però bello vedere la pista da ballo piena di ballerini che si spupazzano le loro compagne nel boogie. La mia signora ed io guardiamo invidiosi e ci rodiamo il fegato. Missione per l’anno prossimo: imparare sul serio.
Tirando le somme: il Summer Jamboree anche quest’anno non delude. Il programma era una figata ma a mio avviso la partecipazione è stata un po’ in calo, soprattutto alle serate che gli anni scorsi registravano il pienone. In attesa della prossima edizione… Rock your town, kitties!
Il pagellone
Sara Signo Shame on you. Dopo le performance dell’anno scorso ci si aspettava molto da lei, ma delude tutti i suoi sostenitori presentandosi in maglietta di gruppi che ancora non esistono e abbandonandoci il sabato sera per andare a un concerto metal. Rivogliamo la Signo con la camicetta e la gonna a pieghe! Voto: 2.
Stella Parte con il trolley che avevamo in viaggio di nozze, solo che stavolta c’è dentro solo la sua roba e stiamo via due notti. Nonostante questo, le crisi mistiche in fase di vestizione sono contenute. Fiuta tutte le bancarelle senza trovare soddisfazione finché, esasperata, pur di comprare qualcosa vorrebbe portarsi via uno zerbino coi teschi. Voto: 10.
Andy B. Verginello del Summer Jamboree gira come un bambino ubriaco tra i concerti e le bancarelle. Forse perché effettivamente è ubriaco. Chiamato anche I Cento Euro Più Veloci Della East Coast, spende tutti i suoi soldi in cocktail e accessori da marinaio. Diciamo che è entrato velocemente nello spirito. Voto: 10.
McA La sera prima di partire fa il prezioso e dice che non viene. Appena prima del concerto degli Stray Cats fa il prezioso e dice che non mette gli stivaletti, poi ovviamente non resiste alla tentazione di mettersi in mostra gratuitamente e quindi viene e si agghinda come una femminuccia. Sempre in cerca di celebrità con cui farsi fotografare, è il nuovo Paolini del rock’n’roll. Voto: 10.
Jonny
Rockabilly: «Ah, suoni? Ma che musica fate?».
Jonny: «Rockabbestia».
Rockabilly: «Tipo rock…».
Jonny: «Rockabbestia».
Voto: 10.
Viciousburger Canotta bianca a costine = Billy! Billy! Billy! Dimentica gli occhiali da vista seminuovi nel bagno del campeggio e glieli fottono. Che tu sia maledetto, ladro del cazzo. Voto: 10,5.