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Artisti | Shinja Sakurai, Toshiki Camigio
Curatori | Dino Ferruzzi, Gianna Paola Machiavelli
Inaugurazione | sabato 14 gennaio 2009, ore 18:00
Apertura al pubblico | dal 14 gennaio al 14 febbraio 2009
Orari di apertura | da lunedì a venerdì ore 10:00-16:00, sabato ore 10:00-13:00 e su appuntamento, festivi chiuso
Patrocini | Comune e Provincia di Cremona, Ufficio Scolastico Provinciale di Cremona
Sede e informazioni | CRAC – Centro Ricerca Arte Contemporanea
Liceo Artistico Statale Bruno Munari
Via XI Febbraio, 80 – Cremona
tel/fax 0372 34190
cell. 347 7798839
crac.cremona@artisticomunari.it
www.crac-cremona.org
Sakurai e Camigio sono due artisti giapponesi residenti in Italia, il loro lavoro è ricco di riferimenti alla tradizione del proprio Paese ma allo stesso tempo è attento e partecipe ai fenomeni del contemporaneo. La necessità culturale tipica del Giappone, di dover conciliare cultura e tradizioni antichissime radicate e ricerca tecnologica avanzata, mostrata e raccontata attraverso il cinema, la letteratura, l’architettura ecc. è una sorta di condizione esistenziale profonda che anche giovani artisti come Sakurai e Camigio si portano dentro. Questa dualità è espressa dagli artisti con tutta la leggerezza possibile, nel loro linguaggio coesistono shibori e origami ma anche attenzione alla ricerca formale e alle tematiche sociali forti che sono la storia del nostro tempo. Le superfici pittoriche di Shinja Sakurai sono delle vere geografie esistenziali, ricche di striature di colore, tinte colate, velluti, reticoli che trattengono piccole forme arrotondate e cuori rossi. La base è data utilizzando l’antica tecnica decorativa shibori, in auge intorno all’era Edo, che consiste nel legare o manipolare il tessuto e immergerlo in un bagno di tintura che crea una sorta di fantasia astratta. Su questa superficie l’artista interviene stratificando materie colorate e stoffe con riferimenti vicini alla Pop Art, raccontandoci con leggerezza di un’umanità che ha perso la ragione ma a cui da un futuro.
Shinja Sakurai è nato ad Hiroshima. Le architetture improbabili di Toshiki Camigio, come le definisce lui Infinite Tower o sequenze di superfici self-multiple, sono dei veri esercizi zen. L’artista utilizza la tecnica degli origami per costruire un rifugio alto cinque metri, una sorta di torre di Babele, il riferimento alla mitica costruzione non è casuale. Infinite Tower sarà completata in tre giorni ed è composta da tre figure semplici, un quadrangolo e due triangoli connessi tra loro che, seguendo delle regole costruttive formeranno una struttura a torre ottenuta dalla forma di tre spirali. In tre giorni Camigio, con carta e filo rosso, in un esercizio infinito di competizione e resistenza, ma con molta pazienza, cucirà tra di loro tutte le parti, rivelando un altro mostro generato dalla ragione e dalla storia. Per l’occasione Motoyuki Matsuoka, pasticciere a Shimanto (Giappone), ispirato dalle opere esposte, preparerà dei dolci che potranno essere degustati dai visitatori.
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