È uscito il primo numero di Bakelite: Spazio.
Bakelite (dal nome dell’inventore, il chimico belga L.H. Baekeland): «Gruppo di resine sintetiche; ottimo isolante termico, viene usata soprattutto per la fabbricazione di interruttori e spine».
Si chiama Bakelite il progetto sperimentale del gruppo di artisti composto da Vittoria Attianese, Claudio Arisi, Siria Bertorelli e Fausto Merli. Ha la forma di una pubblicazione gratuita fatta solo per immagini, da fine mese disseminata per i locali e i negozi della città.
Decisi a squarciare i confini asfittici della diffusione artistica locale per proporre un fare arte in linea con le tendenze contemporanee nazionali e internazionali, le quattro resine sintetiche hanno costruito un interruttore alternativo per attivare energia artistica in città, scegliendo di impostare un percorso di circolazione e diffusione del lavoro artistico con due note caratteriali dominanti: la gratuità e l’impiego esclusivo dell’immagine come mezzo di comunicazione.
Insomma, solo immagini e gratis. Per due motivi.
Innanzitutto per coinvolgere un pubblico più ampio possibile, intento a cui risponde anche l’idea di rendere la pubblicazione disponibile nei luoghi maggiormente di passaggio, scartando la logica di nicchia per soli addetti ai lavori. Bakelite, infatti, vuole arrivare a tutti e contro alcuni luoghi comuni odorosi di muffa affermare l’universalità dell’arte come matrice espressiva comune, indipendentemente dai sofismi della conoscenza specializzata, e come luogo di un linguaggio non verbale, accessibile a chiunque, che si manifesta per immagini.
Proprio in questa zona del comunicare affonda il suo senso l’idea di lasciar parlare direttamente le immagini, in una galleria di opere grafiche, elaborazioni digitali, dipinti, fotografie, disegni che rifiutano il veicolo del testo critico a corredo. L’urgenza principale è infatti di non imporre una chiave di lettura obbligata, ma di lasciare che ognuno costruisca il proprio percorso interpretativo in base alle suggestioni evocate dalle immagini, senza schemi critici impostati a priori.
Ciò non esclude la presenza discreta e microdimensionata di un breve testo in apertura di rivista, che intende funzionare come blocco note, raccolta di appunti sulle voci delle immagini, nel tentativo di introdurne un tema comune, di volta in volta esperito secondo le intenzioni dei creatori della pubblicazione. Insomma, un messaggio nella bottiglia con le coordinate di molti tesori, da stappare oppure no, a seconda dell’inclinazione del lettore. Accanto ai lavori di Arisi, Attianese, Bertorelli e Merli, la pubblicazione ospita interventi artistici di numerosi altri autori del circuito locale e si dichiara, per esplicita ammissione dei suoi creatori, aperta ad altre realtà territoriali.
Da segnalare anche il formato particolare della rivista, quadrato in dimensioni 12×12 cm, sintesi tra l’idea di libro e di cd musicale, quasi a suggerire una terza via della cultura editoriale, costruita per l’arte dall’arte. È interessante, da questo punto di vista, che il gruppo di Bakelite abbia studiato l’aspetto della pubblicazione pensandola come un oggetto artistico a sua volta, con una sua identità estetica indipendente dal solo contenuto.
Per maggiori informazioni sul progetto Bakelite esiste un indirizzo mail da contattare (bakelite@bakenet.net) e un sito internet in costruzione, www.bakenet.net, presto online.
Nel frattempo, buona visione.
Bakelite è gratuito e libero. Ringraziamo chi ci ha sostenuto per la realizzazione di questo progetto artistico.
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