McA ha scritto: ↑09/08/2010, 20:26... Tanto per cambiare, di David Foster Wallace.
Oblio
Pubblicato nel 2004, il volume è una raccolta di racconti scritti a partire dal 1998.
Anche stavolta, mettere i soli titoli degli otto racconti mi pare il modo migliore per invogliarvi alla lettura.
• Mister Squishy
• L’anima non è una fucina
• Incarnazioni di bambini bruciati
• Un altro pioniere
• Caro vecchio neon
• La filosofia e lo specchio della natura
• Oblio
• Il canale del dolore
Si va dalle quattro facciate di
Incarnazioni di bambini bruciati alle circa cento de
Il canale del dolore, che, me ne rendo conto mentre ne scrivo, hanno entrambi l'assurdo potere di inquadrare un millennio, e quando dico «inquadrare un millennio» intendo «inquadrare un millennio».
Qui la questione non riguarda il postmodernismo, la sperimentazione, la capacità di passare senza sforzo da qualsivoglia registro a qualsivoglia altro, il sarcasmo feroce, il piacere libidico della scrittura, i titoli migliori mai concepiti ecc.
Qui la questione riguarda il fatto che per trovare pagine che mi abbiano emozionato così, devo pensare a Victor Hugo o John Steinbeck. Punto.
In rete mi sono imbattuto in commenti come
questo, che non solo mi trova completamente d'accordo, ma che vorrei aver scritto io (almeno le prime righe), o un altro, che non trovo più, nel quale l'autore del commento conduceva una giusta "battaglia" perché la si smetta di inserire uno scrittore unico come DFW in una "scena" o "movimento", o comunque si smetta di paragonarlo ad altri contemporanei americani (come Franzen, nel caso specifico), pur sempre validissimi, ma che giocano un altro campionato, che non è quello dell'Olimpo.
Colgo l'occasione per mandare affanculo uno stronzo di opinionista di cui ho
obliato nome e cognome, che qualche tempo fa, intercettato in tv, faceva l'apologia di Bret Easton Ellis, preferendolo all'«osannato» (detto con quella che, nelle intenzioni del subumano, doveva essere arguta ironia) DFW.
La lettura di Bret Easton Ellis non rende il lettore una persona migliore di com'era. Quella di DFW sì. Per questo DFW è il Massimo.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.