L'ho inteso così dal tuo precedente post... Deduco che ho inteso male.
Puoi rispiegarmi il concetto? Le memorie pastrufaziane non valgono.
L'ho inteso così dal tuo precedente post... Deduco che ho inteso male.
questa tua tesi trova riscontri tangibili nel recente libro di inediti, anche giovanili, intitolato "Come l'acqua".BaroneBirra ha scritto: ↑10/06/2010, 1:30non si tratta d'un fulmine a ciel sereno, ma di un autore colto che, utilizzando uno stile che già fu proprio della penna di autori magari ormai non troppo letti, appare innovativo essendo invece, a mio giudizio, ben inseribile in un filone "espressionistico".
e questo non può che farmi enormemente piacere.
Certamente, sì.
... e Don Gately con Hal e John Wayne sulla tomba di Lui In Persona?
Filippo Pennacchio ha scritto:Forse un’opera come Infinite Jest non si può riassumere compiutamente: è per sua natura restia a farsi delimitare. In parte, certo, perché si tratta di un’«opera mondo» – o iperromanzo che dir si voglia –, ricchissima e ambiziosa sotto tutti i punti di vista, ma forse anche perché la sua essenza più intima, il suo sostrato più profondo risulta in certo senso impalpabile, difficilmente penetrabile attraverso un discorso sintetico. Potrei tentare, detto questo, di descrivere tutte le possibili ed eventuali declinazioni e sfaccettature, ma ancora, probabilmente, non sarei riuscito a sintetizzare a dovere lo specifico del romanzo. Fuor di dubbio una cosa è certa: con Infinite Jest Wallace ha realizzato un’opera dal respiro talmente ampio da permettere a noi tutti, in qualche modo, di riconoscerci o di rispecchiarci in essa.
Ma ci sono riuscito, Ringo, ci sono riuscito, con grande fatica, a trattenere le lacrime.